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domenica 29 maggio 2011

Decalogo importante, inutile o superato?

DIECI REGOLE PER ROVINARE VOSTRO FIGLIO

-      Fin dall’infanzia, dategli tutto quello che vuole; così crescerà convinto che la vita e il mondo gli debbano tutto ciò che serve a soddisfare i suoi capricci.
-       
-      Se dice una parolaccia, ridetene; così crederà di essere divertente e imparerà ad essere volgare.

-      Non dategli alcuna educazione spirituale né inculcategli alcun principio morale. Aspettate che a 18 anni diventi maggiorenne e “ decida da sè”.

-      Non rimproveratelo mai, per evitargli complessi di colpa. I complessi di colpa rendono infelici e condizionano lo sviluppo della personalità.

-      Mettete in ordine tutto quello che lascia in giro; fate voi quello che dovrebbe fare lui, in modo che si abitui a scaricare sugli altri le sue responsabilità.

-      Lasciate che legga e veda di tutto. Preoccupatevi che attorno a vostro figlio tutto sia pulito e secondo le norme igieniche, ma lasciate che il suo spirito si nutra di immondizie.

-      Litigate spesso in sua presenza; così imparerà a mancare di rispetto ai genitori e si convincerà che la famiglia è un’istituzione nociva, e non si stupirà troppo se a un certo punto vedrà la sua disgregarsi.

-      Date al ragazzo tutto il denaro che vuole. Non lasciate che se lo guadagni. Che sia felice intanto che è giovane. Perché dovrebbe faticare come avete fatto voi, per avere quello che vuole?

-      Soddisfate ogni suo desiderio per il mangiare, il bere e le comodità; negargli qualche cosa potrebbe crearli pericolose frustrazioni.

-      Prendete sempre la sua difesa contro i vicini di casa, gli amici, gli insegnanti, gli agenti dell’ordine; sono tutti prevenuti contro vostro figlio!

-      E preparatevi a una vita di amarezze: non vi mancheranno.


-      Testo pubblicato su richiesta di alcuni docenti della nostra scuola.

sabato 28 maggio 2011

La scelta della scuola superiore

LA SCELTA DELLA SCUOLA PER I FIGLI E I PREGIUDIZI RADICATI IN FAMIGLIA.

Una famiglia che deve iscrivere un figlio alle superori ha due problemi. Primo problema: scegliere la tipologia della futura scuola fra Liceo, Istituto Tecnico o Istituto Professionale. Secondo problema: quale indirizzo preferire. I professori della medie, alla conclusione del ciclo, danno un consiglio più che un’indicazione precisa. Segnalano se per un adolescente sia meglio puntare a un diploma professionale per cercare di entrare al più presto nel mondo del lavoro o invece affrontare più in là gli studi universitari. Segnalano la maggiore o minore apertura degli studenti per gli studi umanistici o scientifici. La scelta dipenderà dunque di fatto, dalle possibilità economiche o dalle tradizioni culturali della famiglia. In questa fase la scuola ha poche responsabilità: nessuno può in realtà sapere quali siano interessi e vocazioni autentiche di un giovanissimo e tanto meno i possibili sviluppi della sua mente. Sta di fatto che – secondo uno studio di Almalaurea – il 42% degli studenti, una volta ottenuta la maturità, pensano di aver sbagliato strada. Per non parlare poi della piaga degli abbandoni. Secondo il rapporto Istat, nel 2010 un giovane su cinque ha lasciato gli studi per andare a ingrossare le schiere dei precari. Non credo che la scuola possa aiutare i giovani a fare una scelta giusta, neanche con i test e con i colloqui di accesso organizzati dalle superiori: per ognuno ci possono essere nel giro di un anno cambiamenti mentali radicali.


Pesa dunque molto di più la scelta dei genitori: i quali paiono orientarsi sempre più verso i Licei (+3,0%) o più moderatamente gli Istituti Tecnici (+0,4%) , mentre snobbano vistosamente gli Istituti Professionali (-3,4%) che più degli altri dovrebbero , almeno sulla carta, dare opportunità concrete di lavoro, se fossero seguiti i corsi più legati alle esigenze del territorio.
Prevalgono pregiudizi ben radicati nelle famiglie, preoccupate in prevalenza che i figli mantengano uno stato sociale o tendano a migliorarlo, più che badare ai contenuti di un percorso educativo appropriato.

Giorgio De Rienzo

Articolo tratto dal CORRIERE DELLA SERA del 25 maggio 2011, pagina 42.

venerdì 27 maggio 2011

La "nave della Legalità"

Questa settimana ho passato tre giorni all'insegna della legalità .
Da domenica 22 maggio a martedì 24 maggio ho viaggiato per un progetto che sia io che la mia classe abbiamo sviluppato dall'inizio di quest'anno scolastico:il BLOG sulla legalità.
Per concludere così questo cammino sono stato invitato a partecipare ad una manifestazione che ricorderò per tutta la vita.
Dalla domenica mattina alle 7 siamo partiti in treno io, la Dirigente, il prof.Buonvino e altri tre alunni della nostra scuola per arrivare a Civitavecchia,dove ci saremo imbarcati per Palermo con la “Nave della legalità”.


 Alle ore 14.00 circa,al pontile d'imbarco, eravamo così esausti che ci siamo fiondati nelle cabine per riposarci,in attesa dell'evento che presentava il programma del viaggio.
L'evento è stato molto significativo; vedere infatti scuole provenienti da tutta Italia riunirsi nel porto di Civitavecchia era uno spettacolo fantastico.
Nonostante tutto il primo giorno è stato rilassante perché dopo la partenza della nave abbiamo cenato e abbiamo assistito alla proiezione di un video sul vero scopo di questo viaggio:ricordare Giovanni falcone e Paolo Borsellino e le loro imprese contro la mafia.
Il giorno più importante è stato però lunedì a Palermo dove abbiamo assistito ad una conferenza nell'aula bunker con i ministri Gelmini, Maroni , Alfano e la sorella di Giovanni Falcone , Maria Falcone ,che ci ha parlato di quanto è importante continuare l'opera di suo fratello e di Borsellino perché la mafia non è invincibile.
Dopo di questo abbiamo pranzato e poi abbiamo partecipato ad un corteo contro la mafia in cui si cantavano cori e inni a favore dei due magistrati palermitani morti combattendola e sconfiggendola in parte. Durante il corteo ho notato anche una cosa che mi ha colpito ovvero la paura continua di alcuni palermitani che durante la manifestazione non aprivano neanche le finestre .


Infine dopo questa giornata ,martedì siamo sbarcati a Napoli ,dove  abbiamo preso il treno per Pesaro.
L'arrivo è avvenuto alle ore 17.00 circa .
Volevo aggiungere in conclusione che questo viaggio mi ha fatto crescere e guardarmi intorno per capire che la mafia si combatte con il coraggio e la determinazione.
E' un viaggio che non mi ricapiterà più nella vita e sono contento di averlo fatto!

Commento di Filippo della classe 2 A.

martedì 24 maggio 2011

Mi piacerebbe...

Il 13 maggio sono venuti nella nostra scuola dei militari della Guardia di Finanza per parlarci del loro lavoro. Questa presentazione mi ha davvero colpito perché non sapevo che il loro lavoro era così appassionante. Ci hanno parlato dei pericoli che corre chi assume droga. Prima “distrugge”il sistema nervoso poi il sistema immunitario e infine può causare la morte.
Uno degli scopi della Guardia di Finanza è combattere la piaga della droga, scoprire i trafficanti utilizzando i cani antidroga da loro addestrati. I cani imparano a scoprire lo stupefacente fin da piccoli dandogli un manicotto impregnato da una sostanza prodotta chimicamente che ha lo stesso odore della droga.
Alla base dell’addestramento dei cani c’è il gioco e l’odore caratteristico viene associato al divertimento. I manicotti vengono nascosti nei posti più impensati, sedili della autovetture o dentro i mobili; il cane farà di tutto per scovarli. La conquista del cane –manicotto ad ogni costo- è per il cane un gioco che lo renderà un grande esperto di stupefacenti.


“Nessun cane sniffa o mangia queste sostanze- ci tiene a precisare un finanziere-perché se accadesse i cani si ammalerebbero e non possiamo permetterci di perdere la nostra linfa vitale. La salute del cane è sempre prioritaria”.La droga trovata dal cane viene sequestrata ed esaminata dagli esperti ed in seguito bruciata in appositi forni. Il lavoro del finanziere è per me molto interessante e mi piacerebbe, in futuro, poter diventare istruttore di cani antidroga.

Commento di Andrea della classe 3 A.

lunedì 23 maggio 2011

Incontro con la Guardia di Finanza

Il giorno 13/05/2011 diverse classi della scuola media A. Olivieri, compresa la 2°A, hanno incontrato la Guardia di Finanza, per parlare della droga.
Si è discusso dei vari tipi di droga, ovvero sostanze stupefacenti, bevande alcoliche e tabacco e dei loro pericoli. Le sostanze stupefacenti distruggono i neuroni e quindi danneggiano il cervello; il tabacco fa venire il tumore ai polmoni; e le bevande alcoliche fanno perdere in parte conoscenza e di conseguenza ci sono molti incidenti stradali con altrettanti morti.
Le droghe provocano assuefazione , ovvero dipendenza, infatti gli spacciatori di sostanze stupefacenti, le prime volte danno la droga gratis, poi quando i “clienti” non ne possono più fare a meno, la iniziano a far pagare cara per guadagnare soldi.
A questo punto ci si potrebbe chiedere perché le persone iniziano a drogarsi, se ci sono conseguenze che potrebbero anche portare a rubare per comprare la droga; la risposta è semplice: sono in un momento di crisi e pensano che la droga può mandar via tutti i problemi, non sanno le conseguenze o pensano che sia solo un gioco e che dopo una settimana torna tutto uguale a prima, ma non è vero, infatti per risolvere il problema della droga ci vogliono diversi anni e dure terapie.
Per creare la droga, si parte da delle piante e poi ci sono vari passaggi chimici che vengono svolti di nascosto.
Le droghe si possono iniettare con le siringhe, deglutire con le pasticche o sniffare con delle polverine.
Per scoprire dove si trova la droga le forze di polizia si fanno aiutare da cani addestrati per trovare attraverso l’olfatto la droga; molte persone si chiedono se i cani sono drogati per conoscere l’odore della droga, in realtà da quando nascono i cani vengono fatti giocare con un manicotto per stimolare il loro senso di possessività, poi quando hanno circa un anno, i finanzieri impregnano l'asciugamano con l'odore della droga, così i cani si abituano a cercare quell’odore e ogni volta che lo sentono lo fanno notare ai finanzieri.
Per essere sicuri che funzioni tutto bene, i finanzieri sottopongono i cani a delle prove per capire anche il loro carattere e quindi quello per cui sono più portati, per esempio trovare persone sotto le macerie o vittime di calamità naturali, trovare la droga o semplicemente assistere i poliziotti durante il loro lavoro.
I cani quando sono troppo anziani per continuare a lavorare vengono accolti nelle abitazioni dei loro educatori, o in caso che loro non possano, vengono affidati a famiglie accuratamente scelte che avevano fatto una richiesta.
I cani più scelti per questo lavoro sono i meticci ovvero di razza non pura, o labrador o pastori tedeschi.
Un’ altra cosa importante che ci hanno raccontato i finanzieri è che loro dopo avere trovato la droga, la consegnano alla scientifica e dopo tutti gli esami la droga viene bruciata in forni appositi.
Alcune di queste cose ci sono state mostrate in un video che i finanzieri ci hanno fatto vedere .


Dopo aver parlato di tutte queste cose, i finanzieri ci hanno fatto una dimostrazione dell’ efficacia dei cani: siamo andati al Parco Miralfiore e il finanziere ha appoggiato delle valigie vuote per terra, poi un cane ci è passato sopra più volte per controllare che non ci fosse droga dentro; dopo hanno allontanato il cane e sotto a una valigia il finanziere ha posizionato il manicotto che aveva l’odore della droga e il cane passandogli di fianco, ha sentito l’odore e ha iniziato ad indicare la valigia con insistenza, fino a quando il finanziere l’ha alzata e gli ha dato il manicotto.
Questa esperienza mi è piaciuta ed è stata molto educativa, mi piacerebbe ripeterne una simile.

Commento di Federica della classe 2 A.

sabato 21 maggio 2011

I cani antidroga della Guardia di Finanza

Venerdì 13 Maggio la classe II A insieme ad altre classi della Scuola Media Olivieri ha partecipato all’incontro con la Guardia di Finanza per parlare del tema riferito alla droga.  Per prima cosa un finanziere ci ha spiegato che quando parliamo di droga dobbiamo parlarne specificatamente.  Poi ci ha spiegato che dobbiamo essere intelligenti e non dobbiamo farci influenzare dai nostri amici a prendere la droga perché quando ingeriamo queste sostanze il nostro organismo non si può difendere e la droga interrompe i nostri collegamenti neuronali.  Si è visto che, dagli anni ’90, il consumo di droga è aumentato del 20%.  Con la droga si può perdere la voglia di amare e la capacità mentale.  Dobbiamo “spegnere” il televisore, cioè non dobbiamo credere ai vip della TV che dicono di avere risolto i problemi con la droga in una settimana perché non è assolutamente vero; la tossicodipendenza è una malattia difficile da curare e anche molto dolorosa, ci vogliono anni e anni per riuscire a curarla. Bisogna conoscere tutte le “droghe”. Alcol e tabacco fanno più morti della droga, 40.000 morti ogni anno con effetti devastanti. Poi il finanziere ci ha parlato dei cani antidroga che vengono addestrati al Centro di addestramento di Castiglione del Lago dove appunto c’è l’allevamento.  I cani fin dai primi mesi di vita vengono addestrati a mordere e a riconoscere l’odore di un manicotto bagnato (semplice asciugamano di spugna) che per loro è un premio per aver scovato la droga e arrestato gli spacciatori.  I cani non sono drogati, ogni volta che il cane sente l’odore della droga non viene assolutamente drogato.  Un finanziere di nome Antonio Vita addestra cani antidroga come il pastore tedesco Mel che insieme ad Antonio ha fatto arrestare parecchi spacciatori (oggi Mel è in pensione).  I cani antidroga operano in molti posti come supermercati, porti, aeroporti e frontiere.  Per essere definitivamente operativi i cani (razza più usata meticci perché più robusti e con olfatto più sviluppato) devono superare un esame e alla fine della carriera, quando vanno in pensione, vengono affidati agli stessi finanzieri come parte della loro famiglia (Antonio Vita) o a famiglie scelte di cui ci si può fidare.  La droga viene estratta da una pianta e ne esistono di tanti tipi: eroina, oppio, marijuana, cocaina.  La droga è una sostanza che inizialmente ti rende forte, poi invece stai male, ma ne senti comunque il bisogno, la vendono gli spacciatori in luoghi nascosti e pericolosi.


Quindi, dopo aver parlato, fatto domande e guardato il video della Guardia di Finanza siamo andati al Parco Miralfiore per vedere la dimostrazione dei cani in una simulazione da aeroporto.  L’esperimento consisteva nel sentire l’odore del manicotto nascosto nei vari bagagli fino a trovarlo (il cane fa sempre tre giri prima di accertarsi che nei bagagli non ci sia droga).  Dopo di che siamo ritornati a scuola. 
Secondo me l’incontro è stato molto educativo, curioso ed interessante perché sono riuscito a capire che dobbiamo rifiutare la droga perché in un mondo con più cultura si vive meglio : “DICIAMO NO ALLA DROGA E SAREMO DEI GRANDI”.

Commento di Nicolò della classe 2 A.


sabato 14 maggio 2011

Panico a scuola!?

L’11 maggio è una giornata da ricordare in negativo per me! Ho combinato un disastro nel giorno in cui non si doveva combinare.
E’ complicato narrarvi la dinamica dei fatti, ma proverò a spiegarvelo.
Era il giorno della video-conferenza con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, e noi della classe 2 A ci siamo dovuti trasferire nell’aula di musica al secondo piano.
Tutto era sotto controllo fino a quando, durante la ricreazione, mi è capitato il peggio!Stavamo gironzolando intorno all’allarme antincendio della scuola e indovinate un po’: ho spinto accidentalmente il bottone che azionava l’allarme!
In un attimo la scuola è andata in panico e anche io, che mi sentivo in colpa per aver combinato un disastro. L’allarme è collegato con i Vigili del Fuoco, che sono stati informati del malinteso.
Insomma ho rischiato grosso, ma nonostante tutto mi sono salvato con una nota sul diario e con ironia, ho spiegato che volevo solo:”Verificare la tempestività dei pompieri in caso di incendio!!”


Questo è tutto, spero di essermi spiegato bene, o devo farvi un esempio pratico?!

Intervento di Filippo della classe 2 A.

Figli del vento

Il falco pellegrino è una leggenda o una realtà? Di sicuro è un magnifico e maestoso rapace ed è anche l’animale più veloce al mondo. Il falco pellegrino è capace di volare a velocità impressionanti. In picchiata riesce addirittura a superare i 300 chilometri orari. E’ protagonista di molte leggende popolari.
Nel libro “Figli del vento, il falco pellegrino tra leggenda e realtà”si racconta, nella prima parte, la vita di una splendida coppia, Fulmine e Saetta che hanno nidificato in una bellissima area protetta del Lazio:la Riserva Naturale di  Nazzano, Tevere- Farfa.
Dalla coppia nascono quattro pulli ( così si chiamano i piccoli degli uccelli).Ai quattro falchetti è stato dato il nome proposto dai bambini e ragazzi che hanno visitato l’area protetta. La maggior parte dei bambini ha pensato che i nomi migliori da dare ai pulli fossero quelli che si ispiravano ai venti: Zefiro,Mistral, Scirocco ed Ariel.
Nella seconda parte del libro si tratta di miti e leggende dagli antichi Egizi agli indiani Cherokee.



Commento di Camilla della classe 2 A sul libro “FIGLI DEL VENTO il falco pellegrino tra leggenda e realtà” di Nicoletta Benedetti, Vito Consoli e Federico Gemma –Palombi Editori- per l’iniziativa di Legambiente Premio Nazionale“Libro per l’ambiente” 2011.

venerdì 13 maggio 2011

Una casa che mi piace

Roberto Piumini e Svjetlan Junakovic, in questo bel libro, hanno voluto raccontare quanto è infelice un bambino o una bambina senza una casa. Non ha un posto sicuro dove giocare con gli amici o avere le dolci e affettuose coccole della mamma.
A me questo libro è piaciuto molto perché è giusto che i bambini abbiano una casa dove avere delle attenzioni da qualcuno.
Ecco una strofa del libro “Una casa che mi piace”.

Se sto solo, il latte è nero,

poco buona è la frittata,

il mio zucchero è più amaro,

più appassita l’insalata.

Commento di Lorenzo L. della classe 1 A sul libro “Una casa che mi piace” di Roberto Piumini e Svjetlan Junakovic  Edizioni Carthusia per l’iniziativa di Legambiente Premio Nazionale “Libro per l’ambiente” 2011.

giovedì 12 maggio 2011

Mamma che caldo che fa

Mamma mia che caldo che fa” di Leo Hickman è un libro molto interessante che parla del grave problema del cambiamento climatico, che riguarda ogni essere vivente su questo pianeta e che è causato da noi uomini e dal nostro inquinamento.
In questo libro ci sono scritti in sacco di motivi per cui il clima sta cambiando, che sono causati da azioni per noi così comuni da sembrare insignificanti (per esempio andare in automobile).
Il libro è molto utile perché ci spiega cosa possiamo fare per evitare di inquinare molto e salvare il nostro pianeta dai disastri ambientali ( frane, alluvioni,ecc), dalla scomparsa di tante specie animali e vegetali.
Se continueremo a svilupparci come abbiamo fatto finora, anche la nostra specie è destinata all’estinzione.



Commento di Elena F. della classe 2 A sul libro “Mamma che caldo che fa” di Leo Hickman-Salani Editore per l’iniziativa di Legambiente Premio Nazionale “Libro per l’ambiente” 2011.

lunedì 9 maggio 2011

La natura intorno a me!


Dove abito ho un piccolo giardino e quando mio padre si diletta a sostituire piantine, fiori o tagliare l’erba, io mi diverto ad osservare e cerco di aiutarlo perché è bello poi vedere cosa può creare la natura; piccole piante che diventano cespugli, alberi ogni anno sempre più alti e robusti, il colore dell’erba sempre più verde e luminosa se curata costantemente.
Ho creato un angolo tutto mio dove ho piantato salvia, rosmarino, alloro, prezzemolo, basilico. Ogni volta che la mamma ha bisogno di qualche spezia per cucinare, vado a prendere qualche foglia con orgoglio e soddisfazione perché rigogliose.
Questo inverno, sopra il cancello di casa mia, dove ho un glicine rampicante diventato grande, i merli si sono impegnati a costruire due nidi così carini,così precisi, una vera opera d’arte!
Sembra impossibile che un uccello possa preparasi una casetta così fatta bene per proteggere i suoi piccoli dal freddo solo con il lavoro del suo becco!
Ho assistito anche alla costruzione di un alveare nel davanzale del mio balcone; giorni e giorni di lavoro notturno, veramente interessante!!

Intervento di Alessandra R. della classe 2 A.

"Il manuale della natura"

Con"Il manuale della natura” di Frederic Lisak e Jean-Claude Pertuzè si può scoprire la natura divertendosi, facendo degli esperimenti, dei giochi o attività, senza il bisogno di pensare alla natura come un luogo legato alle vacanze, solo perché sei più a contatto con animali, alberi, altitudine ed effetti atmosferici.
Il libro ti fa riflettere e capire che la natura non si deve solo osservare, ma bisogna viverla e prendersene cura senza essere dei grandi esperti.
La natura è viva ed intelligente, basta riuscire ad interpretare le luci, le ombre, gli sviluppi, la crescita e gli effetti di ogni cosa che appartiene ad essa.
La natura insomma  è dappertutto, basta scoprirla ed esplorarla.

Commento di Alessandra R. della classe 2 A sul libro “Il manuale della natura” di Frederic Lisak e Jean-Claude Pertuzè  Edizioni Lapis per l’iniziativa di Legambiente Premio Nazionale “Libro per l’ambiente”2011.

giovedì 5 maggio 2011

Gocce di oro blu 2

Nei giorni scorsi, noi alunni della classe 1 A, abbiamo avuto un incontro a scuola con un’esperta della Coop per parlarci dell’acqua e della sua importanza.
All’inizio ci ha fatto fare un gioco dove bisognava presentarsi, in seguito ci ha chiesto quanta acqua usavamo al giorno. Alla fine del gioco l’esperta ci ha detto che un italiano, in media, consuma quotidianamente circa 300 litri di acqua al giorno.
In altri paesi si consuma più o meno acqua a seconda dell’industrializzazione e dello stile di vita. Ad esempio negli Stati Uniti il consumo medio pro-capite è di 500 litri d’acqua.
Tutti insieme abbiamo elencato per quali scopi si utilizza l’acqua e abbiamo concluso che l’acqua si usa per lavarsi, per mangiare, per coltivare, per accendere la luce, per spostarci e per gli elettrodomestici in genere. L’esperta ci ha detto che, per sprecare meno acqua gli elettrodomestici vanno sempre usati a pieno carico.


E’ conveniente adoperare l’acqua del rubinetto al posto di quella del supermercato perché è la stessa, ma i prezzi sono diversi.
Alla fine ci ha fatto fare un gioco per farci capire che se tutto il mondo si mettesse d’accordo si sprecherebbe meno acqua.
L’incontro è stato molto bello, interessante e anche molto utile. Non mi ero mai fermata a riflettere sul fatto che l’acqua è un’importante risorsa e un bene prezioso.

Intervento di Amanda della classe 1 A.

Gocce di oro blu

Qualche giorno fa abbiamo avuto un incontro con Lara, esperta della Coop, che ci ha parlato degli utilizzi dell’acqua e di come poterne sprecare meno.
Ogni italiano usa di media 300 litri di acqua al giorno, negli Stati Uniti 500 litri e nei paesi poveri 0,8 litri.

La differenza è preoccupante e ci fa capire quanta acqua sprechiamo al confronto dei paesi del terzo mondo. Se tutti noi facessimo attenzione potremmo risparmiare tanti litri di acqua con dei piccoli accorgimenti.
Quando ci si lava i denti o ci si fa la barba, il rubinetto non deve restare sempre aperto. Per lavarsi è consigliabile la doccia invece della vasca che contiene tanti litri di acqua. Quando ci laviamo le mani, mentre le strofiniamo col sapone si deve tenere il rubinetto chiuso.
Con un gioco abbiamo capito quanta acqua viene utilizzata per i vari usi, per esempio:120 litri per fare il bagno e 800 litri per lavare la macchina.
Questi sprechi ci fanno riflettere e dobbiamo fare attenzione a come utilizzare questa grande risorsa che è l’acqua.


Intervento di Naim della classe 1 A.